Niente più cultura gratis per una settimana, come avveniva ormai da 15 anni grazie alla Settimana della Cultura, che permetteva di visitare gratuitamente per sette giorni musei statali e siti archeologici durante il mese di aprile.
«Non possiamo più permetterci di rinunciare all’incasso di sette giorni proprio in primavera, uno dei periodi dell’anno in cui arrivano più visitatori” ha affermato Anna Maria Buzzi, direttrice del Ministero per i Beni e le Attività Culturali aggiungendo: “manterremo però i musei aperti a ingresso libero l’ultima domenica di ogni mese quando le famiglie italiane sono veramente in difficoltà».
“A seguito di un’attenta analisi dei visitatori e dei relativi introiti”, continua il Direttore Generale, “si è ritenuto opportuno non realizzarla nel mese di aprile. Si rimanda, tuttavia, a successive valutazioni l'utilità di far slittare la manifestazione al prossimo mese di novembre o individuare, in alternativa, più mirate forme di promozione culturale”.
Insomma, la crisi si fa sentire anche per i musei, o forse si sta cercando di ottimizzare l’introito generale proveniente dal turismo, optando per una certosina opera di spalmamento delle giornate gratuite durante tutto l’anno. Infatti al Mibac si stanno considerando altre possibili misure, come la revisione dei biglietti gratuiti per gli over 65 (potrebbero essere trasformati in ridotti, come avviene in molti altri paesi europei) e, di contro, il prolungamento fino a 29 anni della riduzione del biglietto.
Si attende di conoscere il destino dell’iniziativa, quindi, con la speranza che il Ministero, assorbito dalle questioni di budget, non dimentichi un altro aspetto eterno legato ai beni culturali: quello della loro valorizzazione.
Michele Antonelli